Remotopia: la nuova frontiera del lavoro

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Il mondo è cambiato negli ultimi due anni e su questo non c’è dubbio. Ma come questi cambiamenti si ripercuotono sul lavoro? Il World Economic Forum introduce questo concetto di Remotopia nei 4 top trend che caratterizzeranno il mondo del lavoro da qui al 2030. Cerchiamo di capire cos’è e che effetti avrà.

Remotopia: il lavoro fuori dall’ufficio.

Il lavoro così detto agile, che ha contraddistinto questi due anni di pandemia Covid 19, pone l’attenzione su tantissime nuove dinamiche: vantaggi indiscussi, cambiamenti organizzativi a cui le aziende hanno dovuto reagire e tutti gli aspetti psico-sociali sulla vita delle persone.

Dalla Remotopia non si torna indietro: lo smartworking conviene anche sotto l’aspetto economico. Il World Economic Forum ha stimato che il lavoro fuori dall’ufficio consente di risparmiare sia all’azienda (circa 11k dollari per ogni dipendente), sia al collaboratore (7k dollari).

La prima può risparmiare su locazione degli uffici e costi di energia, il secondo risparmia sui costi di viaggio e guardaroba ma anche sui costi dedicati alla cura dei bambini.

Le remore che girano intorno al lavoro agile, però, sono ancora tantissime: il lavoro per la maggior parte delle persone era, ed è, indissolubilmente legato a un luogo fisico. Soprattutto molti dirigenti aziendali pensano che il lavoro a distanza debba rimanere un’eccezione, piuttosto che diventare una regola. E questo per una serie di ragioni organizzative, culturali e tecnologiche.

Il lavoro a distanza reso necessario dalla pandemia ha invece consentito in modo molto più veloce una sperimentazione dei benefici: è per questo che difficilmente si potrà tornare indietro. Per prepararsi a questo cambiamento massiccio, tuttavia, le aziende devono apportare dei cambiamenti e dei miglioramenti: sicurezza nello scambio delle informazioni, accessibilità alle stesse, miglioramenti agli strumenti di collaborazione e coinvolgimento delle risorse, ricerca di modi alternativi per sviluppare pensiero creativo e aumentare la produttività e, infine, azioni che tengano alto il senso di appartenenza all’organizzazione e al team di lavoro.

Remotopia: quali cambiamenti nel mondo del lavoro?

Il primo cambiamento importante si ha con la diffusione dei liberi professionisti in posizioni di responsabilità (i cosidetti gig-works). Il freelance offre agilità alle aziende che devono adattarsi a sfide inaspettate e libertà ai lavoratori che desiderano modalità di lavoro flessibili e a distanza. Accogliere questo cambiamento consente a tutte le parti di avere successo nel futuro del lavoro, indipendentemente da dove e quando questo avverrà.

In riferimento ai ruoli, aumenteranno quelli dedicati al green e alla sostenibilità e le professioni legate all’intelligenza artificiale. Nell’ultimo decennio, la trasformazione digitale ha trasformato ogni azienda in un’azienda tecnologica. Nel prossimo futuro si assisterà probabilmente ad una trasformazione simile nelle politiche e nelle strategie di sostenibilità. Sarà necessario combinare le competenze tecnologiche con la formazione specifica per processi aziendali rispettosi dell’ambiente.

Secondo il World Economic Forum non ci mancherà la fantasia. Infatti, emergono professioni sorprendenti. Per citarne alcune:

  • il Fitness Commitment Counselor: un consulente digitale che crea il piano fitness personalizzato per ognuno e fa in modo che lo seguiamo regolarmente.
  • l’XR Immersion Counselor: l’esperto di realtà aumentata.
  • l’architetto esperto di cambiamento climatico: colui che progetta edifici che resistono a eventi atmosferici imprevisti e violenti e che, allo stesso tempo, offrano il massimo dell’efficienza energetica e il minor impatto ambientale possibile.
  • il designer di smart home: che doti la nostra casa di un sistema innovativo fruibile e controllato a distanza. Le case verranno riadattate con spazi dedicati all’ufficio, con router e accesso wi-fi nei posti giusti, insonorizzazione, spazi separati, accessibilità con comando vocale.
  • il manager di team uomo-macchina, considerando l’importante ascesa dei robot sui posti di lavoro. Questi manager dovranno operare nel massimizzare le relazioni tra persone e robot.

Nelle aziende, saranno principalmente due le novità:

  • il facilitatore di smart working, che possa gestire e supportare le procedure di lavoro da remoto, occupandosi degli aspetti legati a normative, logistica, formazione ma anche dell’organizzazione di attività che possano mantenere alto l’engagement e il team working, anche a distanza.
  • il designer di uffici smart, che supporti l’azienda nella necessità di postazioni flessibili e variabili, soprattutto nel numero. Si occuperà quindi di disegnare uffici e postazioni accoglienti, orientate al lavoro di squadra ma anche a momenti di solitaria concentrazione.

Anticipare i cambiamenti ed essere pronti alla reazione.

Di certo non possiamo prevedere esattamente come si svolgerà la ripresa del mercato del lavoro e che impatti avremo su tantissimi settori. Possiamo però di certo farci trovare pronti.

Se c’è una cosa che questa pandemia mondiale ci ha insegnato è che è necessario anticipare i cambiamenti e, soprattutto, essere pronti a reagire nonostante tutto. I veri leader devono quindi pianificare il futuro delle proprie aziende e farsi trovare preparati.

Il 2023 sarà un momento di reset, una ripresa, e molti dei lavori che il World Economic Forum ha immaginato per il futuro diventeranno realtà, lavori del presente non più da sognare ma da pianificare e prevedere anche nella propria azienda.

La preparazione al cambiamento determinerà il successo della maggior parte delle organizzazioni, mettendo in luce i vincitori assoluti. Inoltre, consente alle organizzazioni di plasmare il futuro che desiderano, anziché limitarsi a gestire il futuro che arriva.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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