Soft Skills: quanto sono importanti e quanto sottovalutate?

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Parlare oggi di soft skills è diretta conseguenza dell’evoluzione richiesta alle organizzazioni e alle persone che ci lavorano. Non solo si è portati a cambiare il modo di lavorare, ma è sempre più importante gestire efficacemente le relazioni e sviluppare abilità cognitive.

Non sono quindi più sufficienti le competenze tecniche ma è indispensabile sviluppare le competenze trasversali.

Cosa sono le soft skills, ovvero le competenze trasversali?

Le competenze trasversali (soft skills) sono l’insieme delle conoscenze e delle relative abilità personali, comportamentali e relazionali che caratterizzano una persona. Indicano quindi il modo in cui la persona si pone rispetto al contesto lavorativo.

Alcune delle soft skills: problem solving, comunicazione efficace, lavoro in team, esercizio della leadership, empatia, gestione dello stress e tante altre.

Le hard skills, invece, sono l’insieme delle conoscenze specifiche e le relative capacità che utilizziamo per svolgere il nostro ruolo professionale.

Sintetizzando, le hard skills rappresentano cosa facciamo, mentre le soft skills rappresentano il come.

La digital trasformation prima, la pandemia Covid poi, hanno reso ancor più rilevanti le soft skills. La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, infatti, hanno accelerato i processi di cambiamento e fornito nuove prospettive alle imprese e alle persone. Tutto ciò ha sicuramente contribuito a far emergere una nuova consapevolezza sul ruolo fondamentale delle soft skills.

Un management vincente, ora più che mai, è a misura di uomo ed è «capace di dare importanza alle esperienze corporee, ai sensi, all’istinto, alle relazioni e ai valori personali».

Ikujiro Nonaka, uno dei più grandi esperti di organizzazione d’impresa

Secondo Nonaka, anche in uno scenario sempre più digitale e innovativo, la differenza possono farla le persone. I robot, le macchine e l’AI (Artificial Intelligence) non possono creare valore da sole, perché non sono in grado di socializzare, acquisire e condividere la conoscenza. Un’impresa che funziona è quindi un’impresa che capisce quando attingere dalle persone e quando affidarsi alle macchine.

In questo scenario profondamente mutato, quali sono le competenze trasversali che possono fare la differenza?

Le soft skills che fanno la differenza nel 2022

Ci sono alcune competenze trasversali che possono essere considerate un evergreen, come quelle elencate sopra. Ma, cosa è cambiato negli ultimi due anni? I profondi cambiamenti avvenuti hanno fatto emergere l’esigenza di sviluppare alcune competenze per rispondere a contesti più digitali, più fluidi e più flessibili. Vediamo quali:

  • Interpersonali, di comunicazione, soprattutto legate al lavoro in smartworking diffusosi in questo biennio. Essere capaci di adattare la propria comunicazione anche in questi contesti fa sicuramente la differenza.
  • Accettazione, flessibilità e adattabilità: sempre di più vengono ricercate persone in grado di reagire al cambiamento con positività ed entusiasmo, senza paure e rigidità.
  • Problem solving: capacità di trovare soluzioni ai problemi che si presentano.

Le soft skills anche a scuola

È recente la notizia secondo la quale anche nelle scuole si lavorerà per incrementare le Life Skills. Le competenze non cognitive entrano nell’orario scolastico e diventano didattica. La Camera dei Deputati ha votato favorevolmente la proposta che prevede una sperimentazione strutturata e inclusiva, a partire dal prossimo anno e per tutte le scuole di ogni ordine e grado, che valorizzi sempre più le competenze extra-disciplinari.

L’OMS, infatti, ritiene che la fascia di età adatta per iniziare ad apprendere tali competenze sia proprio tra i 6 e 16 anni. Queste abilità sono importanti in tutte le fasi della vita e, soprattutto in ambito lavorativo: in fase di selezione vengono predilette le persone che collaborano, mediano, risolvono conflitti e comunicano in modo efficace.

Quale miglior luogo se non la scuola per l’apprendimento delle soft skills?

Qualcosa cambia, anche nella selezione del personale

Questa tematica importantissima delle competenze trasversali sta quindi acquisendo più valore, grazie al cambiamento degli scenari e alla digitalizzazione dei processi.

Anche nella selezione del personale si presta più attenzione alle soft skills, perché avere il know how per svolgere i compiti del proprio ruolo non basta più, oggi i candidati devono dimostrare di adattarsi e di avere skills che corrispondano alla cultura aziendale e ai valori della stessa. Soprattutto, devono integrarsi al contesto in cui verranno inseriti.  

Da sempre noi di Menti Pratiche lavoriamo allo sviluppo delle persone, ritenendo che la propria crescita e il proprio futuro siano la forma più preziosa di amore verso se stessi. Fare formazione, per noi, significa quindi far crescere con metodo, dedizione, cura e competenza il bene in assoluto più prezioso al mondo: le persone.


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