Valutare un prodotto con l’analisi SWOT: metodi e strategie

Analisi swot di un prodotto | MentiPratiche
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In questo articolo parliamo di…

  • L’analisi SWOT ti aiuta a mettere a fuoco i punti di forza del tuo prodotto da valorizzare, le debolezze da correggere, le opportunità di mercato da cogliere al volo e le minacce esterne da cui difenderti.
  • Costruire una matrice SWOT per il tuo prodotto non è complicato, ma richiede metodo. Definire chiaramente l’obiettivo, raccogliere dati reali e soprattutto coinvolgere le persone giuste del tuo team sono passaggi chiave.
  • Il vero valore della SWOT emerge quando la usi per definire strategie chiare. Capire come sfruttare i tuoi punti di forza per cogliere le opportunità (strategie SO) o come usare quegli stessi punti di forza per parare i colpi delle minacce (strategie ST) fa tutta la differenza.

Scopri come questo strumento può trasformare l’analisi dei tuoi prodotti da un compito arduo a una leva strategica per il successo della tua PMI

Sei un imprenditore o un manager di una PMI e ti trovi spesso a dover prendere decisioni sui tuoi prodotti? Magari devi lanciare qualcosa di nuovo, capire come sta andando un prodotto esistente o come posizionarti rispetto alla concorrenza?

Sai bene che navigare a vista, oggi, è un lusso che non ci si può permettere.

Serve metodo, servono strumenti.

Come l’analisi SWOT.

È un metodo testato, diretto e incredibilmente utile per mettere ordine, avere una visione chiara e, soprattutto, prendere decisioni più efficaci per i tuoi prodotti.

Stai là perché ora ti spiego come funziona e perché può diventare il tuo asso nella manica.

Leggi anche: Analisi SWOT sulla comunicazione aziendale interna: identificare forze e debolezze per strategie vincenti

Cos’è (esattamente) l’analisi SWOT e perché è utile per valutare un singolo prodotto

SWOT è un acronimo che sta per Strengths (punti di forza), Weaknesses (punti di debolezza), Opportunities (opportunità) e Threats (minacce). Semplice, no? Nasce negli anni ’60, quindi non è l’ultima moda passeggera, ma un classico intramontabile del management strategico.

Ora, qualcuno tra chi legge potrebbe anche pensare: “Ok, la SWOT la conosco, si usa per l’azienda in generale.”

Ed è vero, ma hai mai pensato di applicarla in modo specifico e mirato a un singolo prodotto o servizio?

Perché farlo?

Immagina di dover decidere se investire nello sviluppo di una nuova funzionalità per il tuo prodotto di punta. L’analisi SWOT ti costringe a porti le domande giuste:

Quali sono i punti di forza attuali di questo prodotto che possiamo sfruttare?

Ci sono debolezze interne che potrebbero frenare questa nuova funzionalità? (magari un processo produttivo lento o un costo elevato)

Quali opportunità di mercato potremmo cogliere? (una nuova nicchia di clienti, un trend emergente)

E quali minacce esterne dobbiamo considerare? (nuovi competitor aggressivi, cambiamenti normativi)

Rispondere a queste domande in modo strutturato ti aiuta a ridurre l’incertezza, identificare i veri fattori critici di successo (o di insuccesso!) e pianificare azioni concrete.

In pratica, ti aiuta a non sprecare risorse preziose – tempo e denaro – inseguendo idee che sulla carta sembrano buone ma che, analizzate a fondo, rivelano più rischi che benefici. È uno strumento che promuove il pensiero critico e la consapevolezza, fondamentali per navigare un mercato sempre più complesso.

Ora che hai capito le basi della SWOT e la sua importanza per i tuoi prodotti, ti starai chiedendo: come si mette in pratica tutto questo?

Passiamo alla costruzione vera e propria della matrice.

Team impegnato nell'analisi SWOT di un prodotto | MentiPratiche

Come costruire una matrice SWOT efficace per il tuo prodotto: la guida passo-passo

Primo passo fondamentale: definisci chiaramente l’obiettivo. Cosa vuoi ottenere da questa analisi SWOT? Stai valutando il lancio di un prodotto completamente nuovo? Vuoi capire come migliorare il posizionamento di un prodotto esistente rispetto alla concorrenza? Oppure devi decidere se espandere la tua linea di prodotti?

Avere un focus preciso ti aiuterà a raccogliere informazioni pertinenti e a non divagare.

Voglio capire come va il mio prodotto X” è un buon inizio, ma “Voglio capire se il prodotto X ha le carte in regola per entrare nel mercato Y entro i prossimi 6 mesi” è molto meglio.

Secondo: raccogli i dati. E qui, niente fuffa, servono informazioni concrete. Parliamo sia di dati quantitativi (numeri di vendita, quote di mercato, costi, feedback dei clienti tramite sondaggi) sia qualitativi (percezioni del brand, recensioni online, opinioni del team di vendita, analisi dei competitor).

Non limitarti a quello che pensi di sapere; cerca conferme, scava a fondo.

Lo so cosa stai pensando: “Non ho tempo per ricerche infinite!“.

Non serve, ma dedica il giusto impegno a questa fase: la qualità dell’analisi dipende dalla qualità dei dati.

Terzo: coinvolgi un team eterogeneo. Anche se la tua è una piccola realtà, cerca di mettere attorno a un tavolo (o in una call) persone con prospettive diverse: chi si occupa delle vendite avrà un polso del mercato diverso da chi segue la produzione o il customer service.

Questa varietà di punti di vista è oro colato, perché aiuta a ridurre i bias personali e a far emergere aspetti che da solo potresti non considerare.

Quarto: compila i quattro quadranti della matrice.

Prendi un foglio grande, una lavagna, o un tool digitale (ne parleremo più avanti) e dividilo in quattro sezioni: Punti di forza, Debolezze, Opportunità, Minacce.

Inizia a “riempire” ogni quadrante basandoti sui dati raccolti e sulla discussione di team. Ricorda: i punti di forza e di debolezza sono fattori interni al tuo prodotto/azienda (cose su cui hai un certo controllo), mentre le opportunità e le minacce sono fattori esterni (elementi del mercato, del contesto competitivo, normativo, ecc., su cui hai meno controllo diretto).

Un esempio visivo di matrice compilata può aiutare tantissimo in questa fase.

Infine, una volta compilata, inizia la lettura incrociata. Non fermarti a elencare i punti.

Chiediti: come i miei punti di forza possono aiutarmi a cogliere quelle opportunità? Come posso usare le opportunità per superare le mie debolezze? Questa è la fase in cui l’analisi inizia a trasformarsi in strategia.

Bene, hai la tua matrice SWOT compilata. E adesso? Non basta guardarla, bisogna farla parlare! Vediamo come trasformare questi quadranti in strategie vincenti per il tuo prodotto.

Imprenditore ragiona sull'analisi swot di un prodotto | MentiPratiche

Dalla matrice all’azione: come leggere la matrice SWOT e trasformarla in strategie di prodotto

Avere una matrice SWOT ben compilata è un ottimo punto di partenza, ma il vero succo sta nell’usarla per definire strategie concrete.

Altrimenti, resta solo un bel disegno sulla lavagna, no?

L’obiettivo è trasformare quell’analisi in azioni che portino risultati tangibili per il tuo prodotto e per la tua azienda. Esistono quattro direttrici strategiche principali che puoi derivare incrociando i quadranti della tua SWOT:

  1. Strategie SO (Strengths-Opportunities) – “Attacco!”: Qui la domanda chiave è: come posso usare i miei punti di forza per cogliere al meglio le opportunità identificate? È la situazione ideale, quella in cui puoi spingere sull’acceleratore. Se, per esempio, un tuo punto di forza è un prodotto innovativo (S) e vedi un’opportunità in un segmento di mercato in crescita che cerca proprio quella novità (O), la strategia potrebbe essere quella di investire in marketing mirato per raggiungere quel segmento e conquistarlo rapidamente. Pensa a un’azienda artigianale con un prodotto di altissima qualità (S) che individua un crescente interesse per il “Made in Italy” autentico all’estero (O): la strategia SO potrebbe essere partecipare a fiere internazionali o aprire un e-commerce dedicato.
  2. Strategie WO (Weaknesses-Opportunities) – “Trasformazione!”: Qui ci si chiede: come posso sfruttare le opportunità esterne per superare o mitigare le mie debolezze interne? Questa è una strategia di miglioramento. Mettiamo che una tua debolezza sia una rete distributiva limitata (W), ma c’è un’opportunità legata alla crescita delle piattaforme di vendita online (O). La strategia WO potrebbe essere quella di investire per rafforzare la tua presenza e-commerce, superando così il limite fisico della distribuzione. Oppure, se hai costi di produzione alti (W) ma c’è un’opportunità di accedere a nuovi fornitori più convenienti (O), la strategia è esplorare attivamente queste nuove fonti.
  3. Strategie ST (Strengths-Threats) – “Difesa attiva!”: La domanda qui è: come posso usare i miei punti di forza per difendermi dalle minacce esterne o per ridurne l’impatto? Non si tratta di subire passivamente, ma di usare le tue armi migliori. Se un tuo punto di forza è la forte fidelizzazione dei clienti (S) e la minaccia è l’ingresso di un nuovo competitor low-cost (T), una strategia ST potrebbe essere quella di lanciare un programma fedeltà avanzato o comunicare ancora più intensamente il valore aggiunto che solo tu puoi offrire, per “blindare” la tua clientela.
  4. Strategie WT (Weaknesses-Threats) – “Contenimento/Ritirata strategica”: Questa è la zona più critica. La domanda è: come posso minimizzare le mie debolezze ed evitare le minacce? A volte, significa dover prendere decisioni difficili, come disinvestire da un’area poco profittevole o che ti espone troppo ai rischi. Se hai un prodotto con una tecnologia obsoleta (W) e la minaccia è un rapido cambiamento tecnologico nel settore che lo renderebbe invendibile (T), una strategia WT potrebbe essere quella di pianificare un phase-out controllato del prodotto, oppure, se le risorse lo permettono, valutare un radicale aggiornamento tecnologico (che però potrebbe ricadere in una strategia WO se vista come un’opportunità di rinnovamento).

Come vedi, non si tratta solo di “fare l’analisi”, ma di usarla per prendere decisioni operative. Che sia il lancio di un prodotto tech, la riformulazione del packaging di un bene di consumo o l’estensione di una linea esistente, queste strategie ti danno una direzione chiara.

Leggi anche: Introduzione all’analisi SWOT: scopri cos’è e come funziona

Hai messo a fuoco punti di forza, debolezze, opportunità e minacce… e adesso?

Ora è il momento di fare sul serio: trasformare la tua analisi SWOT in strategie che funzionano davvero, sul campo. Noi di Menti Pratiche lo facciamo ogni giorno con imprenditori e manager come te: partiamo da strumenti concreti, come questo, e li usiamo per aiutare a far crescere prodotti, processi e persone.

Se vuoi una spinta in più per leggere tra le righe della tua matrice, prendere decisioni più lucide e guidare il tuo team con più sicurezza, ci siamo.

Facciamolo insieme: contattaci oggi e iniziamo a costruire un piano su misura per la tua impresa.


Valutare un prodotto con l’analisi SWOT: domande frequenti

Quanto tempo ci vuole per fare un’analisi SWOT di prodotto efficace?

Il tempo necessario per un’analisi SWOT di prodotto può variare parecchio. Per una PMI, un primo assessment su un prodotto specifico potrebbe richiedere da qualche ora di lavoro concentrato, se hai già molti dati a disposizione e un piccolo team affiatato, fino a un paio di giornate strutturate in workshop se devi partire da zero con la raccolta dati e coinvolgere più persone. La chiave non è la velocità, ma la qualità della riflessione e dei dati. Ricorda, l’obiettivo è ottenere spunti utili, non riempire caselle. Non deve diventare un progetto faraonico, ma nemmeno un esercizio superficiale di 15 minuti.

L’analisi SWOT è utile anche per un prodotto già esistente o solo per i nuovi lanci?

Assolutamente sì, la SWOT è utilissima anche per i prodotti già sul mercato! Anzi, è uno strumento fondamentale per fare un “check-up” periodico della salute del tuo prodotto. Ti aiuta a capire se i suoi punti di forza sono ancora validi, se sono emerse nuove debolezze (magari dovute all’invecchiamento del prodotto o a cambiamenti interni), se ci sono nuove opportunità di mercato che potresti sfruttare (ad esempio, nuovi segmenti di clientela o nuovi canali di vendita) o se nuove minacce (come l’arrivo di un competitor agguerrito o un cambiamento nelle preferenze dei consumatori) richiedono un cambio di strategia.

Posso fare un’analisi SWOT da solo o è indispensabile un team?

Tecnicamente, potresti abbozzare una SWOT anche da solo, soprattutto per una primissima riflessione personale. Tuttavia, per un’analisi davvero efficace e oggettiva, coinvolgere un team, anche piccolo, è fortemente consigliato, direi quasi indispensabile. Anche in una PMI, mettere insieme 2-3 persone chiave con ruoli e prospettive diverse (ad esempio, chi si occupa del commerciale, chi della parte tecnica o produttiva, e tu come imprenditore/manager) arricchisce enormemente l’analisi. Un team aiuta a ridurre i “bias” individuali, stimola la discussione e porta a galla aspetti che da solo potresti non vedere, garantendo un risultato più completo e realistico.

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