In questo articolo parliamo di…
- L’analisi SWOT, se ben realizzata, non è una sterile esercitazione teorica, ma uno strumento estremamente concreto per orientare le decisioni strategiche. Ti obbliga a guardare dentro e fuori la tua azienda con onestà e lucidità, migliorando la consapevolezza del tuo posizionamento competitivo.
- Il momento giusto per fare una SWOT non è solo “quando va tutto male”: è uno strumento utile in caso di grandi cambiamenti, nuovi progetti o anche solo per fare un check-up periodico. È un investimento di tempo che ti può evitare errori costosi e aiutarti a cogliere opportunità spesso trascurate.
- Compilare una SWOT efficace richiede precisione e confronto: coinvolgere il team e usare esempi specifici rende l’analisi più utile e attivabile. Non si tratta di creare un documento da incorniciare, ma di porre le basi per scelte concrete, che migliorano redditività, efficienza e resilienza aziendale.
Dall’avvio di nuovi progetti ai cambi di scenario competitivo, sapere quando e come usarla fa (spesso) la differenza tra crescita sostenibile e scelte rischiose
Allora, mettiamoci comodi e parliamo chiaro. Niente paroloni da professoroni, ma concetti pratici che puoi applicare subito nella tua azienda.
Perché, alla fine della fiera, quello che conta sono i risultati, giusto?
E se per ottenerli ti bastasse uno strumento semplice, ma capace di farti vedere con chiarezza dove spingi forte e dove invece rischi di perdere terreno?
L’analisi SWOT serve proprio a questo: tirare fuori le informazioni che contano, senza perdersi in teoria inutile.
Vediamo subito di cosa si tratta.
Leggi anche: Introduzione all’analisi SWOT: scopri cos’è e come funziona
Cos’è di preciso questa SWOT e perché potrebbe fare la differenza nella tua azienda
Hai presente quelle griglie con quattro quadranti? Ecco, l’analisi SWOT (acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats – ovvero Punti di Forza, Debolezze, Opportunità e Minacce) è proprio questo: uno schema semplice ma incredibilmente efficace.
Lo scopo?
Fare una fotografia nitida della tua azienda e del contesto in cui opera.
Da una parte analizzi i fattori interni, quelli su cui hai un controllo più o meno diretto: i tuoi punti di forza, cioè le cose in cui spacchi, e le tue debolezze, ossia dove devi ancora lavorare. Dall’altra parte, guardi ai fattori esterni, quelli che arrivano dal mercato, dalla concorrenza, dalle normative: le opportunità, cioè le correnti favorevoli da sfruttare, e le minacce, ovvero gli scogli da evitare.
La SWOT, in base alla nostra esperienza sul campo, ti costringe a porti le domande giuste, quelle che magari nel trambusto quotidiano tendi a rimandare.
Il risultato?
Una maggiore consapevolezza della tua posizione competitiva.
In pratica, significa capire dove stai andando forte per spingere ancora di più e dove invece rischi di sbandare, così da correggere il tiro in tempo.
Pensa a quanto potresti migliorare il tuo fatturato o ridurre costi inutili semplicemente avendo una visione più chiara.
Mica male, no?
Ora che hai capito a cosa serve questa “mappa del tesoro”, ti starai chiedendo: quando è il momento giusto per tirarla fuori dal cassetto e metterla al lavoro per la mia azienda? Perché, come in tutte le cose, il tempismo è fondamentale.

Quando fare un’analisi SWOT: i momenti strategici da non perdere
Non c’è una regola scritta sulla pietra, ma ci sono momenti in cui fare un’analisi SWOT è particolarmente… illuminante.
Sì… ma quando farla?
- Stai affrontando un cambiamento importante? Che si tratti dell’ingresso di una nuova figura al vertice, di una riorganizzazione interna o di una possibile fusione, fare un’analisi SWOT ti permette di avere una visione chiara della situazione prima di prendere decisioni critiche. Serve per capire da dove parti e quali risorse reali hai a disposizione.
- Il contesto competitivo sta cambiando? Se stanno emergendo nuovi competitor, se le tecnologie stanno evolvendo rapidamente o se i tuoi clienti iniziano ad avere esigenze diverse, la SWOT ti aiuta a capire se la tua offerta è ancora adeguata e quali aspetti vanno aggiornati per restare competitivo.
- Hai in programma un nuovo progetto? Che si tratti di un prodotto, un servizio o di entrare in un mercato diverso, una SWOT fatta prima del lancio ti aiuta a valutare i punti critici, stimare le probabilità di successo e prepararti in modo concreto.
- Vuoi fare un controllo periodico sulla salute della tua azienda? Una SWOT regolare (ogni sei mesi o una volta all’anno, a seconda delle tue esigenze) ti permette di monitorare l’andamento interno, prevenire problemi futuri e intercettare opportunità che potresti non aver ancora considerato.
Qualcuno a questo punto potrebbe anche pensare: “Ma io non ho tempo da perdere con queste cose!“.
Al che possiamo rispondere…
Quanto tempo (e denaro) potresti risparmiare evitando un passo falso o cogliendo un’opportunità prima dei tuoi concorrenti?
Vedila come un investimento, non come un costo.
Ma come si passa dalla teoria alla pratica?
Adesso lo scopriamo, d’altronde siamo qui per questo!

Dalla teoria alla pratica: come compilare la tua matrice SWOT senza impazzire
Ok, è il momento di rimboccarsi le maniche. Compilare la matrice SWOT non è un esame universitario, ma un esercizio di onestà e lucidità.
Per spiegarlo meglio, facciamo un esempio.
Pensiamo ad un’azienda meccanica che sviluppa un modulo di automazione per la logistica interna.
Un’azienda con trent’anni di esperienza nella produzione di carrelli e sistemi di movimentazione per magazzini industriali vuole innovare la propria offerta proponendo un modulo motorizzato per il trasporto automatico di merci leggere in ambienti chiusi.
L’obiettivo del progetto è quindi sviluppare un modulo motorizzato per il trasporto automatizzato di carichi leggeri in ambienti industriali (navetta su rotaia o AMR semplice), destinato a PMI che necessitano di soluzioni accessibili e modulari.
Per capire se ha senso investire in questo sviluppo, la direzione realizza una SWOT con il supporto del team tecnico e commerciale.
Punti di Forza (Strengths)
Qui devi mettere nero su bianco tutto ciò che la tua azienda fa bene, meglio degli altri, o che comunque rappresenta un vantaggio.
L’esempio che stai per leggere, nella tabella sotto e in quelle seguenti è una bozza semplificata, utile soprattutto per capire come funziona il meccanismo. Impresa, dati e fonti sono inventati.
Voce | Descrizione | Dato di supporto |
---|---|---|
Esperienza nel settore | 30 anni di attività nei sistemi di movimentazione per magazzini | 1.200 clienti attivi, 97% soddisfazione media |
Capacità produttiva interna | Lavorazioni meccaniche e assemblaggio gestiti in house | OEE medio: 88%, lead time: 12 gg |
Network commerciale consolidato | Contatti diretti con clienti target e distributori di nicchia | 2 reti agenti attive, già presenti in 3 distretti industriali chiave |
Debolezze (Weaknesses)
Questo è il quadrante dell’onestà brutale. Dove siete carenti? Cosa vi frena? Quali sono i vostri talloni d’Achille?
Voce | Descrizione | Impatto stimato |
---|---|---|
Competenze limitate in ambito elettronico/software | Nessun team interno di sviluppo software | Rischio ritardo go-to-market di 6–9 mesi |
Supporto post-vendita da potenziare | Assistenza remota non ancora strutturata | +20% richieste gestite in modo inefficiente nel 2024 |
Assenza di prototipi e test in ambienti reali | Sviluppo ancora in fase concettuale | Nessun feedback dal campo, alto rischio progettuale |
Opportunità (Opportunities)
Adesso guarda fuori dalla finestra della tua azienda. Cosa sta succedendo nel mercato, nel tuo settore, nel mondo, che potrebbe rappresentare un’occasione d’oro per te?
Voce | Descrizione | Fattibilità |
---|---|---|
Aumento domanda di automazione light | Spinta da carenza manodopera e incentivi statali | +23% crescita attesa nel segmento “automation light” (fonte: MecIndustria 2024) |
Accesso a fondi PNRR e Transizione 4.0 | Agevolazioni per investimenti in automazione | Finanziamento potenziale: fino al 45% a fondo perduto |
Vuoto di offerta nella fascia media | Competitor focalizzati su soluzioni top-tier | 3 competitor > €5M, nessuno sotto €500K con prodotto simile |
Minacce (Threats)
Infine, quali sono i pericoli all’orizzonte? Cosa potrebbe mettere a rischio il tuo business o la tua crescita?
Voce | Descrizione | Gravità |
---|---|---|
Ingresso competitor più strutturati | Rischio di saturazione del mercato entro 18 mesi | Alta |
Tempi di sviluppo sottostimati | Possibile sforamento di budget e ritardi | Medio-alta |
Rischio tecnologico sul software | Dipendenza da partner esterno per controllo e navigazione | Medio |
Ma non basta elencare punti di forza, debolezze, opportunità e minacce come se fossero voci indipendenti.
Il passaggio che fa la differenza è il prossimo…
Leggi anche: Analisi SWOT sulla comunicazione aziendale interna: identificare forze e debolezze per strategie vincenti
Come trasformare l’analisi SWOT in strategie d’azione efficaci
Ad esempio, le strategie SO: usare i punti di forza per cogliere le opportunità.
L’azienda ha esperienza nei sistemi di movimentazione e una rete commerciale ben radicata. Può quindi sfruttare questi elementi per rispondere alla crescente domanda di automazione “light” tra le PMI, offrendo soluzioni personalizzate ai clienti storici, già abituati a fidarsi del marchio.
E per una strategia WO (superare le debolezze sfruttando le opportunità)?
Qui si tratta di superare le debolezze sfruttando le opportunità. L’impresa non ha ancora competenze software né prototipi pronti, ma può collaborare con una PMI specializzata e, intanto, accedere a fondi pubblici per finanziare lo sviluppo.
Così affronta due criticità in modo sostenibile.
E una strategia ST (punti di forza + minacce)?
La concorrenza dei grandi integratori è reale, ma l’azienda conosce bene le esigenze delle PMI e può difendersi puntando su ciò che questi grandi player spesso trascurano: personalizzazione, assistenza diretta e tempi di risposta più rapidi.
Infine la strategia WT (debolezze + minacce)?
In questo caso, l’obiettivo è contenere i rischi. Invece di partire subito con un progetto complesso e costoso, l’azienda può sviluppare un MVP (Minimum Viable Product), cioè una versione base del prodotto da testare con un cliente fidato.
Così si limita l’investimento iniziale, si raccolgono feedback reali e si evitano scelte affrettate.
Riassumendo, l’analisi SWOT può essere molto più di un esercizio compilativo: se usata con metodo, diventa uno strumento strategico per orientare decisioni, migliorare processi e aumentare la redditività.
Noi di MentiPratiche ti aiutiamo a trasformarla in un vero motore di crescita, integrandola con strumenti concreti e una visione personalizzata sulla tua realtà.
Contattaci oggi: analizziamo insieme i dati, traduciamoli in azioni e incomincia a costruire con noi una direzione chiara e sostenibile per il tuo business.
Esempi pratici di analisi SWOT in azienda: domande frequenti
Cos’è esattamente l’analisi SWOT e perché dovrebbe interessare una PMI?
L’analisi SWOT è uno strumento strategico che serve a valutare la posizione di un’azienda analizzando quattro elementi: punti di forza, debolezze, opportunità e minacce. Per una PMI, rappresenta una mappa preziosa per orientarsi in un mercato competitivo. Aiuta a individuare ciò che funziona, ciò che va migliorato, le occasioni da cogliere e i rischi da evitare. Non è teoria, ma uno strumento concreto per prendere decisioni più consapevoli e mirate.
Quando è il momento giusto per fare un’analisi SWOT?
Non esiste un momento unico, ma ci sono fasi aziendali in cui fare una SWOT è fondamentale: in caso di cambiamenti organizzativi, prima di lanciare un nuovo prodotto, durante una crisi di mercato o come check-up periodico. L’obiettivo è avere sempre una fotografia aggiornata della realtà aziendale. Meglio farla quando si ha il tempo di agire in base ai risultati, piuttosto che dopo un errore costoso.
Come si compila una matrice SWOT in modo efficace?
Per compilare una SWOT serve prima di tutto onestà e concretezza. Si parte dai punti di forza e debolezza, che sono fattori interni, e poi si analizzano le opportunità e le minacce, che provengono dall’esterno. Coinvolgere il team aiuta a ottenere una visione più ampia. Bisogna evitare frasi generiche e puntare su dati e osservazioni specifiche. Solo così la SWOT diventa una base reale per costruire strategie vincenti.